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Feb 10

10 Febbraio, un’altra memoria da non dimenticare!

Il 10 febbraio, un altro giorno della memoria da non dimenticare!
Ancora una memoria di violenze e soprusi.
Ricordare le vittime delle foibe, gli Italiani uccisi dai titini, l’esodo giuliano-dalmata, è un dovere di tutti i cittadini onesti. 
Il progetto di Tito era quello di eliminare tutta la classe dirigente e produttiva dell’Italia in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, e per questo uccisero senza guardare in faccia nessuno, anche coloro che avevano combattuto contro i nazifascisti.

 

Avere memoria viva e consapevole delle foibe, significa essere contro tutte le violenze e le sopraffazioni, soprattutto quelle perpetrate nei confronti delle minoranze. Significa essere contro ogni odio razziale e contro ogni esasperato nazionalismo.
E per questo dobbiamo avere memoria anche delle vittime delle sofferenze inflitte alle minoranze istriane da un’Italia che, a sua volta, sin dal 1918-1920, soppresse l’insegnamento di lingue diverse dall’italiano, incendiò il Narodni Dom, italianizzò i cognomi slavi, internò le personalità di spicco delle comunità non italiane, bastonandoli col manganello,  somministrando olio di ricino, e uccidendoli come a Dane!

Un’Italia per nulla sepolta nelle memorie tristi del nostro Paese, della quale sempre più frequentemente osserviamo il pericoloso rigurgito.