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ABI (ankle brachial index) Indice Pressorio Caviglia Braccio

A cura di Romeo Martini

droppedImageINTRODUZIONE ALLA METODICA
L’indice pressorio caviglia-braccio ABI (Ankle/Brachial Index) o Indice di Winsor è un metodo semplice per quantizzare la gravità delle stenosi e/o delle occlusioni delle arterie degli arti inferiori ma viene anche utilizzato come test non invasivo per lo screening delle malattie cardiovascolari e dell’aterosclerosi preclinica. Un basso valore di ABI è infatti associato ad alta mortalità per malattie cardiovascolari.

droppedImage_1PROCEDURA
• Informare il paziente sul tipo di indagine che si sta per eseguire.
• Far distendere il paziente in posizione supina e ben rilassato.
• Posizionare un manicotto per la misurazione della pressione alla caviglia poco sopra la zona malleolare.
• Utilizzare una sonda doppler CW da 8 MHz focalizzando la arteria tibiale anteriore sul dorso piede e la arteria tibiale posteriore in zona malleolare interna. La sonda deve essere inclinata di 45 ° e non deve comprimere l’arteria.
Una sufficiente quantità di gel per ultrasuoni deve essere utilizzata in modo che la sonda e la cute siano a contatto senza soluzione di continuità.
• Dopo avere focalizzato bene l’arteria, gonfiare il manicotto sino a valore sopra sistolico, cioè sino a quando il segnale arterioso scompare;
• Sgonfiare il manicotto e registrare la pressione alla ricomparsa del segnale arterioso. I rilievi pressori alla caviglia vanno rilevati su entrambi gli arti inferiori.
• Misurare la pressione arteriosa sistolica omerale applicando il manicotto al braccio, ma rilevando il segnale arterioso con la sonda doppler.
• Calcolare il rapporto tra la pressione arteriosa più alta, rilevata alla caviglia e la pressione arteriosa omerale con la formula:

ABI = PA CAVIGLIA/PA BRACCIO

Il valore di ABI nel soggetto senza arteriopatia è > 1,00.
Un valore < 1,00 è patologico.
Es.

press. Caviglia 130 mmHg, press. braccio 120 mmHg: 130/120 ABI = 1,08 (normale)

press. Caviglia 70 mmHg, press. braccio 140 mmHg, 70/140 ABI = 0,5 (patologico)

droppedImage_2Altri autori suggeriscono di utilizzare per il calcolo di ABI il valore più basso alla caviglia. Un recente studio ha confrontato le due metodologie, concludendo che le differenze sono modeste e che, almeno sotto il profilo fisiopatologico, il calcolo che utilizza la pressione alla caviglia più elevata rappresenta meglio la perfusione totale dell’arto ed è quindi più utile per lo screening e la diagnosi, mentre il calcolo che utilizza il valore più basso di pressione alla caviglia correla maggiormente con la funzione fisica, e l’outcome generale dell’arto.

• Nel caso in cui le arterie tibiali ateriori o posteriore non venissero rilevate, il rilievo pressorio può essere eseguito su qualunque arteria del piede. Il riferimento “alla caviglia” è infatti determinato dalla posizione del manicotto.

•L’ABI può essere rilevato anche con metodica pletismografica piezoelettrica, tramite strumentazione automatica, posizionando i rilevatori alle dita del piede e all’arteria omerale.

droppedImage_3È bene ricordare che anche in questo caso il valore pressorio è determinato dalla posizione del manicotto e non dalla posizione del sensore. Se il manicotto è posizionato alla caviglia la pressione registrata dal sensore sarà quella della caviglia. Se si vuole misurare la pressione all’alluce è necessario posizionare il manicotto alla radice del dito.

ATTENZIONE A……!
Temperatura: l’ambiente deve essere sufficientemente climatizzato, temperature ambientali basse possono determinare una vasocostrizione ed inficiare la lettura della pressione alla caviglia.

Focalizzazione del segnale arterioso: il segnale arterioso deve essere ben ricercato e ben focalizzato, l’arteria tibiale posteriore alla caviglia può essere in posizione retro malleolare e piccoli movimenti della sonda o piccole dorsiflessioni del piede possono aiutare ad ottenere una buona focalizzazione del segnale.

Manicotto: assicurarsi che il manicotto sia posizionato bene, non troppo aderente, né troppo largo. Durante la fase di gonfiaggio e di sgonfiaggio la gamba può avere piccoli movimenti che possono determinare la perdita del segnale.

Diabete: il diabete può indurre calcificazione delle arterie con conseguente incompressibilità totale o parziale delle arterie tibiali.

Arteriopatia periferica grave e Ischemia Critica: più il deficit di perfusione dell’arto è grave meno significativo è il valore dell’ ABI. In presenza di ischemia critica è più affidabile il valore pressorio assoluto (mmHg) anziché la misura dell’ABI.
Valori di 40 mmHg alla caviglia si accompagnano ad una bassa possibilità di cicatrizzazione delle lesioni cutanee in presenza di grave arteriopatia periferica.

APPLICAZIONI
diagnosi di arteriopatia periferica e valutazione della perfusione dell’arto;
screening dell’aterosclerosi preclinica;
ricerca della presenza di un deficit perfusivo arterioso in pazienti con ulcere agli arti inferiori;
prescrizione di terapia con calze o bende elastiche (sconsigliata con ABI < 0,6);

ABI e test da sforzo: nel sospetto di una arteriopatia asintomatica con valore basale di ABI normale o poco alterato, ripetere la misura dopo treadmill (o test del cammino, o test della dorsi-flessione del piede) può aumentare la sensibilità diagnostica con ulteriore riduzione dell’indice dopo sforzo muscolare.

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